Derive (senza approdi)

Ci vuole un breve intermezzo d'attualità, direi, dopo questi bei resoconti vacanzieri.
Il lavoro mi sta un po' togliendo il fiato e fatico a concentrarmi sul blog, ma ci sono un paio di notizie che vanno riportate.
Apprendo oggi infatti che la Rai ha deciso di non fornire più assistenza legale ai giornalisti di Report.
Tale decisione lascia ovviamente la redazione del programma scoperta e, sostanzialmente, impossibilitata a svolgere serenamente il proprio lavoro.
L'inchiesta è una forma di giornalismo praticamente morta in Italia e questo è un vero attentato alla libertà di stampa.
Certo, il tutto è ben in linea con quanto sta accadendo ultimamente in una degenerazione sempre più smaccata della nostra Informazione.
Viene ignorato, se non da Il Sole 24 Ore, anche l'articolo del Time su tale tematica.
"(...) In un Paese dove il primo ministro controlla le tv, solo una persona su dieci compra un quotidiano, contro una su cinque negli Stati Uniti e tre su cinque in Giappone, osserva Stephan Faris, citando i dati della World Association of Newspapers. «Agli italiani, a quanto pare, non interessa leggere le notizie». E se il problema non stesse nell’appetito degli italiani per le notizie, ma in «quello che c’è sul menu?»."
Stiamo assistendo a qualcosa che non so nominare se non come "deriva intellettuale" e che comprende ormai stampa e televisione, qualcosa che in maniera pervasiva, sta cambiando la nostra percezione del reale e delle priorità.
E intanto sorridiamo ebeti davanti al teleschermo.