lunedì 28 settembre 2009

Di matrimoni e cinema

Atto I
Sabato sono di scena.
Le scarpe alla fine le avevo trovate giovedì, ma ero corsa a cambiarle il giorno dopo, in zona Cesarini, perchè appena provate mi si era staccata la rosellina in punta:
Fortunatamente tutto risolto con gentilezza dalle squisite propietarie del nogozio.
Ovviamente non avevo trovato i fantasmini adatti e le calze prese al volo all'Oviesse si erano rivelate color carne-lucida mooolto "da vecchia" per esser precisi. Vabbeh: quello passava il convento.
La cerimonia è durata un po', fra i canti del mio vecchio coro (ommiodio, i bimbi che ho visto entrare alle elementari oggi hanno 20 anni!!!) e la predica piuttosto impersonale del loro padre spirituale. Mi aspettavo di meglio se devo esser sincera.
Il migliore è Padre Franco, ex missionario da combattimento, che se ne esce con gli avvisi finali esordendo così: "il primo avviso è che il capitale sociale della parrocchia risulta oggi arricchito...da un 60 Kg di Andrea e un...ehm...60? 58? Vabbeh, altrettanti di Anna!"
Segue lancio del riso, sorrisi e sospiri di sollievo perchè ha smesso di piovere e striscioni da stadio preparati dai ragazzi della compagnia sul sagrato.
Ci spostiamo ad Erba, in una villa dal nome impronunciabile, e iniziano aperitivi e pranzo.
Ci sono un sacco di compagni del liceo che non vedo da anni, fra i quali un paio con prole al seguito.
La sensazione è sempre quella di vedere i compagni di scuola che giocano a "fare i grandi", ma proprio non riesco a vederli come ormai adulti 27enni con mogli e figli.
Il mio tavolo è proprio quello delle famiglie: 2 compagni coi bimbi, uno di 4 anni, l'altro di 10 mesi.
Considerato il mio amore per i bambini non è esattamente la collocazione ideale, ma ovviamente va bene così.
Tommy e la sua compagna sono medici, lui si sta specializzando in gastroenterologia, lei in neuropsichiatria infantile. Il loro piccolo non lo avevo mai visto: dorme per buona parte del pranzo, somiglia al papà.
Teo e la moglie invece coccolano il loro primogenito, il più piccolino presente. Ha i capelli rossi e gli occhi azzurri come i genitori. Con lei non avevo mai parlato e mi fa un'ottima impressione. E' un'architetto e viene della Serbia e mi pare una di quelle donne dolci e forti al tempo stesso: mi piace.
In ultimo Filippo e la sua compagna francese che, poverina, ha l'influenza ed il viso sofferente.
Luca cerca di star sveglio, ma le ultime settimane, il peso del cibo ed il vino ne decretano il lento declino, sempre più inclinato sulla sedia in posizione quasi supina.
Io poi non posso nemmeno accompagnarlo a fare 4 passi perchè con le scarpe nuove con il tacco (anche se davvero minimissimo) non mi muovo con facilità.
Ad ogni modo il pranzo va come deve andare, gli sposi girano fra i tavoli radiosi. Anna è bellissima, con un vestito semplice che le dona molto. Andrea è raggiante e molto sicuro di sè, come non lo vedevo da tempo.
Io mangio con moderazione dato che, come al solito, più della metà del menù non mi piace, ma devo dire che arrivo a sera sazia.
Torniamo a casa verso le 21.40 stanchi morti: ci infiliamo a letto e tanti saluti!

Ah: questo è il mio vestito..foto parziale fatta in casa prima di andare a nanna.
Spero di recuperarne di più decenti nei prossimi giorni!


Atto II
Ieri sera cinema: Basta che funzioni di Woody Allen.
Che dire? Il film è carino, si ride di gusto ed in modo intelligente - il che, ammettiamolo, è raro ultimamente - ma nel complesso il film non mi convince del tutto.
Anzittutto non amo troppo che l'attore si rivolga direttamente alla camera, ma in alcuni casi ci sta anche. Qui però, il fatto che il resto dei personaggi venga coinvolto in quest'operazione, sottolineando ancor più la forzatura non mi è piaciuto, anche perchè l'ho trovato un debole mezzuccio per sottolineare che solo Boris, il protagonista appunto, avesse la "visione d'insieme".
La sceneggiatura è "alleniana", le battute fulminee sono quelle che abbiamo imparato ad amare negli anni e che mancavano ultimamente nei suoi film, ma molti punti della sceneggiatura sono poco fluidi, le coincidenze forzate ed ingenue (il padre di lei che capita in un bar frequentato da gay ed in 5 minuti capisce di essere omossessuale??!). Ben diverso dall'idea del fato senza controllo nè "giustizia" che muoveva le vicende del cinico arrivista di Match Point, film che non annovero fra i miei preferiti, ma che aveva quella cattiveria che qui manca.
Il film diventa, in un modo discontinuo, corale e superficiale.
Insomma, Woody ritorna al suo vecchio stile, ma non è più quello di una volta.
Ad ogni modo lo consiglio comunque, ma anche in DVD, senza impengo.

1 commento:

Gio ha detto...

Match Point mi è piaciuto molto e sicuramente vale la pena guardare tutti i film di Woody
:D scarrricareeeeee

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