lunedì 15 marzo 2010

sabato 13/10/10

Scendo in metropolitana ed inizio a notare i dettagli. Il treno è pieno,sembra di essere in settimana, un normale giorno lavorativo.
Eppure ci sono piccoli particolari che mi colpiscono: un fermacapelli viola, un paio di orecchini, una sciarpa.
Quando scendiamo a Cairoli le carrozze si svuotano e si fatìca ad uscire in superficie dalla calca che c'è.
La piazza è piena.
Ci sono tantissime bandiere del PD ed ammetto che non me lo aspettavo. Si fa fatica a spostarsi, mi fermo a fianco del mega schermo allestito per l'occasione mentre interviene Roberta Covelli una semplice studentessa, capace di scuotere la piazza, dotata del coraggio della sua età, del coraggio di schierarsi senza se e senza ma in un momento difficile.
Roberta dice una cosa che mi colpisce molto. Ricorda come, leggendo i libri di storia, penso più o meno tutti ci si sia domandati se in quel preciso momento e contesto storico, all'avvento delle varie dittature, saremmo riusciti ad avere una visione d'insieme e a schierarci, a prendere una posizione forte che non stesse però, dalla parte del più forte. Non credo che l'Italia sia sull'orlo della dittatura, ma in una specie di regime, in una sorta di gardino pieno di fango dove certa gente sguazza felice, sì.
E allora un pensiero a riguardo bisogna per forza di cose maturarlo ed una posizione prenderla.
D'indole io sono diplomatica e "moderata", ma ultimamente persino io non riesco a stare in silenzio.
Sabato ho fatto una scelta: volevo essere lì, insieme a tanti altri cittadini indignati, a tratti veramente incazzati, non tanto per ascoltare i vari interventi - alla fine della fiera nessuno dice nulla di nuovo ed apprezzo veramente solo le parole di Roberta, appunto, e Riccardo Iacona, mentre  di Pietro mi fa cadere le braccia e su Bersani me ne vado proprio - ma solamente per fare numero, per dire "ci sono anche io".
E c'è anche chi obietta che quindi non serve a niente, ma la realtà è che a me in primis serve a ricordarmi cosa penso, cosa voglio, cosa credo, e poi una persona in più, spesso, può fare la differenza.
...e non eravamo pochi a pensarla così...

Ho visto tanti concittadini in piazza per i propri diritti, per far sentire la propria voce, per manifestare pacificamente un malessere che si fa sempre più insostenibile ed inaccettabile.
Ho visto bella gente, insomma, che, anche se incazzata viola, presente lì, sabato 13, per esternare il proprio pensiero, dargli corpo e forma. E vi assicuro che non c'era per nulla traccia di ODIO come va blaterando qualcuno. C'era voglia di giustizia, bisogno di essere ascoltati, indignazione. Ma di odio nessuna traccia.
..facce da manifesta..
E' stato bello esserci.

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