Il primo sapevo più o meno che non era nulla di che, ma per passare un pomeriggio al cinema andava benissimo, il secondo è stato osannato a destra e a manca ed ero assai più curiosa di vederlo.
Shutter Island lascia molto l'amaro in bocca sin da subito.
Non sono certo una profonda conoscitrice del linguaggio filmico, ma un minimo di sensibilità in materia l'ho sviluppata, per cui ciò che mi salta subito all'occhio è il montaggio pessimo: non c'è fluidità fra i vari stacchi di camera, gli stili diversi di ripresa (presente/passato) risultano discontinui e approssimativi.
La scena iniziale prometteva bene e difatti mi aveva ingolosita quando l'avevano passata in anteprima su Mediaset Premium. Le atmosfere sono virate al blu, spesso vagamente irreali, volutamente minacciose e in netto contrasto coi ricordi della vita passata del protagonista insieme alla moglie defunta.
L'immagina più disturbante del film sta proprio all'inizio però, negli occhi folli di una delle pazienti.
Ecco, poi il nulla per buona parte del film. Succedono un po' di cose, vieni trasportato a destra e a manca sull'isola maledetta coi suoi padiglioni zeppi di potenziali omicidi, ma la tensione non è mai ai massimi livelli e l'allucinato e davvero bravo Di Caprio non basta a reggere una trama in fin dei conti esile e già vista e stravista.
Dopo Il Sesto Senso, A Beautiful Mind e buona parte del nuovo filone horror ispanico a partire da The Others, quest'ultimo lavoro di Scorsese non aggiunge davvero nulla di nuovo se non una regia a volte imponente ma con smaccate cadute di stile, ingenuità e, ripeto, un montaggio fatto veramente male (forse per il troppo materiale girato).
Si rivaluta un attimo solo nel finale, tutt'altro che consolatorio, ma molto umano e dignitoso.
Io e Luca però abbiamo avuto il medesimo pensiero: "Ti immagini l'adattamento dello stesso romanzo nelle mani di Lynch??!"...
Bastardi Senza Gloria invece è l'ultimo gioiellino di Tarantino.
Avevo evitato di vederlo al cinema perchè sono piuttosto sensibile alla violenza e conoscendo il regista mi aspettavo un po' di spargimento di sangue. Meglio vederlo comoda comoda accucciolata sul divano di casa, pronta a nascondere il viso sul petto di Luca..
Dopo aver visto Shutter Island devo dire che notiamo subito entrambi quanto i movimenti di macchina siano più fluidi e le inquadrature studiate nel dettaglio in questo secondo film.
Tarantino è un gigione, si sa, uno che si diverte parecchio nel fare film e si vede.
Ama spudoratamente i b-movie e i western, adora spargere citazioni cinefile ed apparire in piccoli ruoli o semplici camei come il buon vecchio Hitch.
Utilizza magistralmente la colonna sonora, passando dall'amatissimo Morricone sino a David Bowie, piazzandoli proprio dove non ti aspetti, spiazzandoti a volte, dando nuovo senso alle scene.
E poi le luci: spesso artificiose, ma sempre studiate nei minimi dettagli, in un balletto di chiaroscuri costruito ad hoc.
Il gioco regge benissimo, la riscrittura storica, goliardica, convince fino in fondo, trasporta lo spettatore in un' ucronìa quasi credibile.
Splendidi i personaggi: con pochi tratti abilmente caratterizzati.
Insomma, un film da vedere, un po' violento a volte, ma è normale quando si parla del re del pulp, e soprattutto di una violenza puramente filmica, esagerata, necessaria.
Forse uno dei film più riusciti di Tarantino e con un meritato Oscar a Christoph Waltz come miglior attore non protagonista.
E, come si dice..That's all folks!
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