martedì 8 novembre 2011

06 Agosto
Il volo di oggi non è uno scherzo: ci tocca passare alla costa occidentale e si sta per aria più di 4 ore, ma alla fine atterriamo anche a San Francisco!
Appena usciamo dall'aeroporto ci colpisce subito il freddo: siamo a non più di 16 gradi con un vento gelido.
E la sunny California ci accoglie così:
Insomma: speravamo in qualcosa di meglio! Soggiorniamo al Nikko Hotel, pieno zeppo di giapponesi e con, oltre l'immancabile Holy Bible, anche un testo buddista nel cassetto del comodino.
Il primo giorno non facciamo granchè, siamo stanchi e intirizziti e più che una ricognizione del quartiere dell'albergo non riusciamo a fare.
Ceniamo in un Pub stile irlandese assai accogliente e ci stendiamo a letto.

07 Agosto
Ci alziamo presto. Grazie a Dio non abbiamo mai sofferto il jet lag e continuiamo a svegliarci più o meno come a casa, sempre intorno alle 8 del mattino.
Scendiamo nella hall dell'hotel ed entriamo allo Starbucks che c'è praticamente attaccato per la colazione. Chissà perchè negli USA le colazioni negli hotel costano tantissimo per cui preferiamo sempre, ove possibile, farla fuori.
Una volta bevuti i nostri beveroni iper caldi partiamo!
Ci spostiamo subito a Union Square, una delle piazze più famose della città, soprattutto per lo shopping.
Fa freddo e dei negozi ci interessa poco, ma vogliamo comprare il pass per i mezzi pubblici. Purtroppo quelli validi 3 giorni sono esauriti, così optiamo per il pass giornaliero.
La città dell'ammmmmmoree!! ^_^
Ci spostiamo verso il quartiere di Chinatown. Abituata a Paolo Sarpi a Milano, famosa via pullulante di cinesi, devo dire che rimango molto affascinata da questo paese nella città..
l'ingresso


Mentre camminiamo in questo piccolo mondo alternativo ci troviamo ad arrampicarci su salite e discese abbastanza impegnative e, soprattutto, vediamo passare i famosi cable cars

Passata Chinatown ci accorgiamo che stiamo sconfinando nel quartiere italiano, North Beach.
Arriviamo così, quasi per caso, alla nota libreria della Beat Generation, la City Lights Bookstore.
Uno dei muri della libreria
Insegna del caffè Vesuvio, di fronte alla libreria
L'ingresso della libreria
La libreria, che è anche una Casa Editrice in realtà, è stata fondata dal poeta beat Ferlinghetti e una delle cose che più mi colpisce è proprio il piano superiore, interamente dedicato alla poesia. Se penso che in Italia al massimo allestiscono uno scaffale con libri di poesia, mi sono quasi commossa!



C'è spazio anche per il mio amato Pasolini: lo vedete, lì in basso al centro?
L'ambiente trasuda controcultura, insomma! Ci concediamo anche l'acquisto di due raccolte di poesie, non si può proprio resistere!
Appena usciti un' altra piccola bizzarria: appesi a dei fili davanti ad un palazzo interamente affrescato con un meraviglioso murale, ci sono dei libri. Sulla strada subito sotto, una serie di parole, come fossero volate fuori dalle pagine...

Anche questa è Poesia...
Saliamo, non senza un bel po' di fiato corto da parte mia, verso la Coit Tower, un monumento ai vigili del fuoco celebre per dei controversi murales "comunisti" custoditi al suo interno.
In realtà non c'è nulla di particolarmente scioccante in tali murales, ma comunque sono una testimonianza interessante.
Ragazzi..che faticaccia farsele a piedi ste salite!!

Dalla Coit Tower abbiamo deciso di scendere verso i moli attraverso una strada pedonale, Napier Lane, veramente spettacolare: esplosioni di bouganvillae ed altri fiori meravigliosi facevano da cornice a casette da sogno in un'armonia preziosa fra uomo e natura davvero singolare in un metropoli.



Arrivati a Levi's Plaza, dedicata all'inventore dei jeans, ci troviamo ancora una volta stupiti per la cura con cui gli americani mantengono i loro spazi verdi.

Arriviamo così, cammina e cammina i moli, i celebri Pier.
Abbiamo appuntamento con una ragazza che ho conosciuto su un forum e si è sposata il giorno dopo di noi, anche lei, quindi, in viaggio di nozze.
Mentre andiamo verso il più turistico dei Pier, il 39, incrociamo anche il tram di Milano degli anni 20 che gira per San Francisco insieme a molti altri tram provenienti da tutto il mondo e di tutte le epoche..

Le star del Pier 39, i leoni marini!
Sempre a piedi ci dirigiamo coi nostri nuovi amici verso la Lombard Street, la strada più tortuosa al mondo. Devo dire però che, fra i turisti che si accalcano ai suoi piedi e le macchine che la discendono a passo d'uomo, non è che ne ricaviamo chissà quale meravigliosa impressione.
Decidiamo di ritornare all'hotel sempre a piedi e devo dire che passeggiare per Frisco, nonostante il vento gelido, è proprio un piacere.
Le vie sono pulitissime, gli alberi che spuntano dalle ville e dai lati delle strade rigogliosi. E' tutto perfetto, vivo, pulsante!
La sera decidiamo di provare una nota catena, Lori's Diner, ispirata agli anni '50 e mentre siamo in coda vedo mi marito che si volta e saluta qualcuno: la mia ex collega genovese, in viaggio di nozze "ritardato" (s'è sposata l'anno scorso, ma non erano riusciti a partire) e suo marito sono al termine della fila, nel nostro stesso ristorante, in quel di San Francisco!
Ci saremmo, in realtà, dovuti incontrare il giorno dopo per fare insieme il giro di Alcatraz, ma siamo ben felici di condividere anche la cena.
E così possiamo andare a nanna, stanchi, ma soddisfatti: domani ci attende la gita al penitenziario più celebre d'America!

1 commento:

Signor Ponza ha detto...

Stupenda San Francisco, guardando le tue foto e rileggendo il tuo racconto mi sembra che siano passati solo pochi mesi da quando l'ho visitata. E invece... :D

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