Forse non dovevo pavoneggiarmi troppo. Concertone degli U2 in programma stasera e mega nubifragio su Milano. Anzichè i canonici 20 minuti per raggiungere l'ufficio, ne ho impiegati 45, facendomela quasi tutta a piedi e bagnandomi sin sopra le ginocchia.
Mezzi paralizzati, tempi di attesa medi sui 20 minuti. Ovviamente abbiamo in programma di andare allo Stadio in moto..e siamo senza attrezzatura antipioggia.
Mi sento un tantino sfigata.
Certo, c'è chi sta peggio...tipo la mia collega che è là davanti già da ore...ma un po' lo skazzo si fa sentire anche per me.
Veniamo ai miei soliti spunti di riflessione.
Tempo fa avevo annunciato l'acquisto de "I nuovi mostri" di Beha ed avevo altresì promesso una recensione quanto prima.
Non ho ancora terminato la lettura, ma vorrei condividere ugualmente con voi alcuni passaggi interessanti.
Il libro di per sè è abbastanza fazioso ed il suo stile un po' provocatorio, a tratti incazzato.
Ora, questo è comprensibile, ma io amo più i toni pacati, lo ammetto. Comunque è una lettura interessante che consiglio vivamente.
In particolare mi hanno colpita queste due citazioni:
"(…) Un privilegio di cui nessuna persona vivente gode: la libertà di parola. Chi è in vita non ne è del tutto privo (..) ma dato che lo possiede solo come vuota formalità e sa di non poterne fare uso, non possiamo considerarlo un effettivo possesso. (…) la libertà di parola è formalmente permessa, ma di fatto proibita.”
Mark Twain
Più che mai attuale, anche alla luce delle nuove norme bavaglio che vengono approvate nell'indifferenza dei più.
Scriveva invece Hans-Georg Gadamer nel 1994 in un'intervista sull’Espresso:
“(...) Non siamo più lettori, ma spettatori universali (...)”
“(...) La mia paura più forte è che l’attuale processo di esplosione delle immagini porti alla tomba il nostro bene più grande: la democrazia. Temo che sia la democrazia la forma di civiltà destinata a soccombere. (…) Il pluralismo delle immagini controllato dalla nuova élite crea di fatto l’assoluta omogeneizzazione sociale e culturale: non ce ne siamo accorti, ma viviamo ormai in piena oligarchia.”
Beha è più preciso nell'individuare tali sistemi in “oligarchie mediatiche" contraddistinte da "uniformità sociale, schiavismo televisivo ed élite dei media.”
Nasce quindi anche una nuova forma di intellettuale: “L’Intellettuale di massa: è il sistema mediatico (…) a figurare ormai sulla scena come corpo solo, come un Intellettuale Collettivo, come un Portavoce complessivamente Unico ( o almeno Uniformato) di quella ragione in coma (…).”
E, a mio avviso, ci riallacciamo al bispensiero di Orwelliana memoria:
« [...] Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. [...] »
Ditemi voi se 1984 non vi suona spaventosamente familiare...
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1 commento:
Libertà di parola... argomento bollente. Secondo me, non è assolutamente vero che ce l'abbiamo... Tant'è che tutte le volte che bisogna parlare, non lo facciamo mai in maniera spontanea, ma ci prepariamo le parole in funzione del contesto. Del resto, storia insegna che più o meno velatamente, ma la libertà di parola non c'è mai stata, o per lo meno non per la maggior parte della gente comune... E i media sono sempre stati imbavagliati dalla politica e strumentalizzati per dire solo ciò che si vuol fare sapere e che è perciò distorto...
P.S.= In bocca al lupo per il concerto... Ho visto oggi le immagini del nubifragio al telegiornale... Mai pensato di andarci in canotto??!!
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